Le imprese azzurre nell’era della Coppa

Foto Giorgio Keller / Biorama

Un oro e un bronzo per gli azzurri sono già stati accantonati dal formidabile Christof Innerhofer che nelle due gare veloci del Mondiale di Garmisch 2011 ha dimostrato il suo grande valore.

Gli azzurri hanno spesso fatto bene, quando non benissimo sul pendio della Kreuzeck – per discesa o superG – o sul Gudiberg, il ripidissimo piano inclinato che ospita lo stadio di slalom. Otto vittorie in Coppa del Mondo per il team maschile e una per le fanciulle. Gli azzurri sono secondi solo ad austriaci e svizzeri quanto a vittorie.

Prima di Innerhofer hanno vinto qui Manfred Moelgg in slalom nel febbraio del 2009. Il suo sucesso ha interrotto un digiuno che durava dal 1996, anno della vittoria di Werner Perathoner in superG. In quegli anni si era in piena ‘era-Tomba’. E in fatti La Bomba ha vinto nel ’95, nel ’94 e nel ’93, sempre in slalom speciale.

Nel 1994 l’unica vittoria femminile di una giovanissima Isolde Kostner, partita dal secondo gruppo, nel superG che vide la morte dell’austriaca Ulrike Maier.

Nel 1992 ancora un altoatesino vince un superG. Si tratta di Patrick Holzer, dinoccolato spilungone che sapeva far correre gli sci come un fulmine, ma che brillava per discontinuità.

Per ritrovare un azzurro in vetta bisogna fare qualche ulteriore passo indietro e arrivare all’era della Valanga Azzurra. Il compianto Fausto Radici vinse in speciale nel gennaio del 1976 e l’anno prima lo stesso fece Pierino Gros.

E’ di Pierino l’unica medaglia azzurra ai Mondiali di Garmisch del 1978, il ‘precedente’ iridato della località bavarese. L’argento conquistato con incredibile grinta dal piemontese, alle spalle di uno scatenato Ingemar Stenmark, vale molto per lo sci azzurro e rappresenta uno degli ultimi sprazzi del grande team che aveva dominato la metà degli anni settanta.

Sarà bello ritrovare Piero Gros nella serata in onore di Stefano Sertorelli.  Pierino ci sarà!


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